Translate

mercoledì 17 settembre 2014

martedì 16 settembre 2014

La prima colazione

Gli effetti benefici della prima colazione per iniziare la giornata sono noti da tempo. La prima colazione rappresenta un modo sano per favorire il corretto funzionamento della macchina corpo; una carica di energia, dopo il riposo notturno, efficace per affrontare le fatiche che ci aspettano ed evitare le ipoglicemie che, inevitabilmente, sopraggiungono a metà mattina, affliggendo  chi evita questo importante appuntamento con il cibo. Come ogni pasto anche la prima colazione va consumata in famiglia con la tavola apparecchiata e in completa tranquillità.
La colazione proposta è adatta per chi ha difficoltà a svegliarsi, perché una tazzina di caffè è proprio quello che ci vuole. Non è adatta ai bambini, in quanto i tempi di dimezzamento della caffeina sono doppi rispetto a quelli dell'adulto. Consumiamo una porzione di yogurt magro, fonte di proteine ad effetto saziante, di calcio che aiuta nel mantenimento del peso e di fermenti lattici vivi, importanti per il conservare  una flora batterica intestinale benefica per la salute; nello yogurt mettiamo della frutta:
  • 1 kiwi, ricco di vitamina C, di vitamine idrosolubili e sali minerali. I semi neri racchiusi all'interno di questo frutto, originario della Cina, si mangiano, ma  possono provocare fenomeni di intolleranza o reazione allergica in alcune persone. La polpa del kiwi è aspra, non è consigliabile offrirla ai bambini di età inferiore ai 2 anni. Se il frutto è acerbo, affinché maturi e divenga dolce, basta lasciarlo esposto all'aria o a contatto con le mele che producono etilene, un gas che favorisce il processo di maturazione. Le fibre racchiuse nel kiwi, aiutano a regolarizzare la funzionalità intestinale. 
  • 10 g di uva sultanina secca per dare un tocco di dolce naturale, ma occorre sapere che con l'esposizione al sole necessaria per disidratarla, il resveratrolo, potente antiossidante, si perde.
La colazione si completa con 1 fetta biscottata, 2 per il sesso maschile, fonte di carboidrati complessi, su cui abbiamo spalmato un cucchiaino di marmellata di mirtilli, frutti ricchi di antocianine, ad azione antiossidante.

Quanto detto non sostituisce il consiglio del vostro medico di fiducia.

lunedì 15 settembre 2014

Le polpette vegane



Queste polpette aiutano a migliorare il quadro ematico dei grassi, perché a base di soia e di farro.
Il farro è un cereale che contiene la niacina. La niacina è una vitamina che  riduce la produzione del colesterolo cattivo LDL e aumenta la sintesi di quello buono HDL. Il Tofu o formaggio di soia, costituisce una fonte di proteine vegetali prive di colesterolo. Pertanto l'associazione di questi due alimenti risulta utile per raggiungere l'obiettivo esposto.
Con la ricetta esposta nel post, si ottengono 19 polpette, ogni polpetta ha un contenuto calorico di 67 kcal e contiene: 2,6 g di proteine; 1,8 g di lipidi; 10 g di glucidi e 1.1 g di fibra.

Non indicato per chi è celiaco, per chi soffre di problemi intestinali e per chi ha patologie tiroidee.
Quanto detto non sostituisce il consiglio del Vs Medico di fiducia.

Prevenire l'osteoporosi e la perdita in altezza


martedì 19 agosto 2014

I Cereali

I Cereali 

Questa categoria di vegetali, a cui appartengono frumento, riso, mais, segale, orzo ecc, prende il nome da Cerere, dea pagana protettrice dei raccolti agricoli. I cereali sono alla base dell'alimentazione umana da secoli, dato che crescono un po' ovunque, sebbene la loro originaria distribuzione avveniva in determinate regioni della Terra, caratterizzando lo sviluppo delle civiltà locali; così il frumento si coltivava nelle Americhe, in Europa ed in Oceania, il riso in Asia orientale ed il mais nel Nuovo Mondo. Con le grandi migrazioni e la comparsa di civiltà multietniche anche le varie piante cerealicole si sono diffuse, pur mantenendo il maggior consumo nelle aree di origine. I cereali presentano il grande vantaggio di essere  facilmente conservabili sotto forma di semi, di avere un basso costo di produzione, di essere  facili da cucinare in tanti modi diversi e gustosi al palato. Ancora oggi nel mondo esistono popolazioni che si nutrono esclusivamente di essi. L'uso dei cereali nelle diete è indiscusso ed indiscutibile, se  per dieta intendiamo una corretta alimentazione.

Il frumento o grano

La coltivazione del grano si adatta a climi e terreni diversi un po' ovunque ad eccezione delle aree tropicali..
Il frutto o cariosside distingue tre parti:
  • la crusca: costituisce la parte più esterna,
  • l'endosperma: rappresentato da grosse cellule piene di amido, racchiuse da un involucro proteico (glutine),
  • il germe: alla base e lateralmente nel chicco, contiene le parti che produrranno la nuova pianta.
Esistono specie diverse di frumento: il grano duro e il grano tenero; dalla macinazione dei chicchi si ottengono rispettivamente le semole e le farine che differiscono per il contenuto proteico.
Il grano tenero si usa per la panificazione, le semole di grano duro si usano, invece, per preparare le paste alimentari o il pane di Altamura.


Per quanto riguarda la composizione bromatologica, possiamo dire che le proteine del grano sono soprattutto la gliadina e la glutenina che daranno origine al glutine, la sostanza che si forma quando la farina è impastata con l'acqua e lasciata riposare per 20'; i glucidi costituiscono la componente maggiore e sono fonte di energia, mentre i grassi, racchiusi nel germe,  sono soprattutto insaturi (oleico, linolenico e linoleico). Scarso è il contenuto vitaminico del grano e le vitamine del complesso B ed E si perdono con la molitura. I minerali, fosforo e potassio, sono più rappresentati nelle farine integrali.
La pasta è più nutriente rispetto al pane, ha un apporto calorico di circa 350 kcal per 100 gr, poco meno è il contenuto energetico della pasta integrale, più ricca in fibra e pertanto a più lento assorbimento del contenuto glucidico. Perché fa bene mangiare pasta integrale o alimenti integrali, in genere? Perché si produce meno ormone insulina e questo implica meno deposito di grasso a livello degli adipociti, le cellule del tessuto adiposo.
La pasta integrale avendo un indice  glicemico più basso rispetto alla pasta raffinata, è indicata ai diabetici, ma controindicata per chi soffre di disturbi intestinali. La pasta raffinata è utile in caso di acidosi, perché induce una reazione basica. 
Grazie alla presenza nella pasta dell'acido glutammico (un amminoacido che interviene nella regolazione dell'equilibrio acido-basico, riducendo gli effetti velenosi dell'ammoniaca), viene favorita l' attività cerebrale, inoltre l'acido glutammico ha il potere di rallentare l'invecchiamento cutaneo. 
La pasta , inoltre, contiene triptofano, un amminoacido essenziale che si trasforma in serotonina, l'ormone del benessere; ecco perché un piatto di pasta rende felici e concilia il sonno, quando la serotonina a sua volta si trasforma in melatonina, l'ormone che regola il ritmo sonno- veglia.

Quanto detto non sostituisce il consiglio del vs medico di fiducia.

mercoledì 30 luglio 2014

Estate, voglia di bere... Acqua


Ecco qui di seguito 3 modi per dissetarci in estate, evitando le bevande gassate o, peggio, le bevande alcoliche.

Sono 3 modi diversi di aromatizzare l'acqua da bere, per conferire alla stessa un correttivo del sapore, sebbene l'acqua per definizione è incolore, insapore ed inodore, ma può assumere caratteristiche diverse secondo gli impianti con cui arriva nelle nostre case.
Potete preparare diverse caraffe da offrire agli amici durante le feste estive, il successo è assicurato!
Si consiglia l'uso di prodotti biologici.


lunedì 30 giugno 2014

Tutti a tavola con gioia

L'obesità infantile è un problema dilagante in tutto il mondo con un andamento in continua crescita che sembra inarrestabile. Il rischio di diventare adulti-obesi è altissimo, ma ciò che preoccupa di più è sapere che la salute sarà gravemente compromessa così come l'aspettativa di vita.
Questo deve far riflettere ed indurre a cercare delle possibili soluzioni da adottare per i nostri figli all'interno della famiglia. Il problema è sia in-door, legato alla noncuranza di quello che mangiamo, di come lo mangiamo, di come  lo cuciniamo e quando lo consumiamo che, out- door, per l'abbondanza dei fast- food, in cui troppo spesso si servono junk food, ovvero cibo spazzatura.
Cosa dobbiamo fare? Semplice! Dobbiamo tornare ad occuparci della nostra famiglia, dei nostri figli, organizzando la nostra spesa e dedicando del tempo nella realizzazione di piatti nutrienti, semplici e sani.
Il nostro slogan sarà: Tutti a tavola con gioia!
Tutti coloro che vorranno partecipare, si devono impegnare a seguire delle semplici regole, per il bene dei nostri pargoli e per ridurre la spesa sanitaria futura che si prevede altissima e peserà sulle nostre tasche, come già accade, se il trend dell'obesità non si ridurrà.
L'alimentazione del bambino gode dell'attenzione materna fino allo svezzamento, dopo diventa terra di nessuno e troppo spesso il cibo è usato dalla mamma per rispondere ad ogni esigenza manifestata dal bambino. Offrendo cibo a qualsiasi ora del giorno, nel bambino si altera  il ritmo della fame-sazietà  che non sarà più riconoscibile e, come conseguenza, si genera fame continua. Dall'altro lato, se si usano cibi a basso costo, ricchi di grassi, essendo più palatabili, saranno richiesti con maggiore insistenza, generando dipendenza. Il gusto alimentare si forma nel corso del primo decennio di vita, poi sarà difficilmente modificabile. Ecco perché  la mamma deve tornare a cucinare, perché cucinando, regala amore e salute. Coinvolgere il bambino nella realizzazione di quello che tutta la famiglia mangerà, porterà il bambino a formulare delle domande e a capire, grazie alle nostre risposte, l'importanza di ogni cibo. I bambini  ci osservano, ci imitano, noi adulti siamo il loro esempio e se non mangiamo la frutta o la verdura o qualsiasi altro alimento, anche loro non lo mangeranno! Torniamo ad usare pentole e fornelli, afferma Maya Adam della Stanford School of Medicine, riduciamo il consumo dei cibi elaborati e trasformati, ovvero di quelli industriali. Le industrie mirano al proprio profitto e producono cibi che per durare più a lungo, vengono svuotati dei nutrienti, impoveriti, per renderli meno aggredibili da parte di funghi o batteri; alla fine di questo processo, quello che si era tolto si aggiunge sotto altra forma, ma non si tratterà più dello stesso cibo! Occhio all'etichetta, dunque, quando leggiamo più di 10 componenti nel prodotto che stiamo per acquistare, riflettiamo e decidiamo di lasciarlo lì dove lo abbiamo trovato, torniamo a casa e prepariamo noi quello che avremmo voluto acquistare.

Spesso a tavola il bambino rifiuta il cibo che gli proponiamo e la tavola diventa il ring di un combattimento tra il bambino che si ostina a non mangiare e il genitore che insiste. Da questo mach, il genitore ne esce sconfitto, proponendo al bambino ciò che gli piace, pur di vederlo mangiare. Per evitare tutto questo, sempre Maya Adam suggerisce di rendere il bambino partecipe, di portarlo a fare la spesa al mercato, di coinvolgerlo nella scelta delle verdure che in cucina prepareremo insieme; ma non solo, in balcone o in terrazza, consiglia di coltivare erbe aromatiche o prodotti dell'orto e affidare a loro la cura di queste piantine. Sarà senz'altro un successo il momento in cui si mangeranno le minestre addizionate delle erbe aromatiche o le insalate di pomodori, raccolti da loro stessi, dopo che nel tempo ne hanno seguito il processo di maturazione, andando a controllare il colore che dal verde è virato al rosso, direttamente dalla pianta. A tavola non guardiamo la tv e occupiamoci della nostra famiglia; è importante anche avviare delle conversazioni, esprimere i nostri problemi e farci suggerire dai più piccoli i possibili rimedi, per creare in loro uno spirito critico che li aiuterà a crescere. Ricordiamo che la tavola consente di acquisire delle abitudini sane, in quanto prevale l'unità familiare che protegge i nostri figli da dipendenze future quali alcol, droghe, fumo ecc.



L'immagine è presa dal web, in caso di diritto d'autore, sarà subito rimossa.

lunedì 23 giugno 2014

Quali bevande e quali cibi scegliere per favorire la diuresi

bevande diuretiche
Bevanda diuretica- Foto Eusebi
  La diuresi è un processo fisiologico che avviene a livello renale e consiste nella formazione delle urine. In condizioni  normali, una persona sana produce urine nella quantità variabile da 1.000  a 2.000 ml nelle 24 h. Questo volume urinario, in caso di patologia può variare e si parlerà di :
  • poliuria, quando la quantità delle urine escrete nelle 24 h raggiunge un volume consistente ed arriva a 2.000-2.500 ml. Una tale produzione si ha in caso di diabete e rappresenta un campanello d'allarme nelle fasi iniziali di questa malattia. Quando compare questo sintomo conviene rivolgersi al  proprio medico di fiducia per gli approfondimenti del caso.
  • oliguria, quando la diuresi scende  al di sotto o al massimo è pari a 500 ml nell'arco delle 24 h. Tipica ad es. delle malattie che compromettono la funzionalità renale, o in caso di disidratazione legata ad una patologia gastrointestinale con diarrea, o in caso di perdite ematiche consistenti.
  • anuria, quando le urine prodotte sono intorno a 100 ml /24 h o meno, in tal caso i reni sono gravemente malati o ostruiti dalla presenza di calcoli.
  • nicturia, quando lo stimolo alla minzione si realizza di notte. Tipica in caso di patologie cardiache che nel corso della notte, con la posizione supina, favoriscono il riassorbimento degli edemi, o legata ad affezioni vescicali o prostatiche che inducono minzione frequente.
  Ricordiamo che la formazione degli edemi, accumuli di liquidi negli spazi extra cellulari, non si realizza solo in condizione di patologie quali insufficienza cardiaca, renale o epatica, ma anche in caso di obesità o sovrappeso.
Quali le indicazioni generiche da seguire per favorire la diuresi? 
Bere tanta acqua oligominerale a basso contenuto di Sodio, accompagnata da cibi ricchi a loro volta di acqua e di Potassio. Molto spesso è l'eccessivo introito di Sodio contenuto in cibi di preparazione industriale, accompagnato da un eccessivo uso di sale da cucina, come condimento aggiunto alle nostre pietanze, senza un ottimale apporto di Potassio, per mancanza di consumo di frutta e verdura, a favorire la ritenzione idrica. A quanti di Voi è capitato di perdere liquidi all'inizio di una dieta bilanciata? Il professionista, infatti, nell'elaborazione della dieta, si sofferma sulla valutazione del rapporto Sodio/Potassio, affinché sia a vantaggio del secondo e, sempre, vi consiglia di bere, di limitare o eliminare, a seconda dei casi, il sale da cucina e di muovervi. Certo, perché anche il movimento è fondamentale per favorire la diuresi!
  Accanto all'acqua per migliorare la diuresi, si possono consumare tisane a base di caffeina, come il tè verde,  o a base di erbe come il Tarassaco, l'Ortica, l'Orthosiphon, la Betulla, l'Equiseto ecc. L'azione diuretica di queste erbe è legata, oltre alla presenza di sali minerali e vitamine anche a principi attivi quali i polifenoli, sostanze organiche naturali ad azione antiossidante, come: 
  • i fenoli semplici, come l'acido caffeico, 
  • i tannini,  
  • i flavonoidi.
Via libera anche ai prodotti dell'orto, quali: lattuga, carciofi, cipolle, cetrioli, finocchi, asparagi, cicoria, sedano, carote, zucca, spinaci, radicchio rosso, biete, broccoli, cavoli; alla frutta come l'ananas, le mele, il cocomero, l'uva senza semi, le albicocche, le ciliege, le fragole, il melone, il pompelmo, senza dimenticare di condire le nostre insalate con il limone dalle molteplici proprietà benefiche.
Es. di tisana diuretica:
  • Tarassaco, radice
  • Betulla, foglie
  • Finocchio amaro frutto
  • Orthosifon, foglie
  • Equiseto, pianta
Porre 5 g di questo mix di erbe in 130 ml di acqua calda, lasciare in infusione per 10' e quindi filtrare.
Chiaramente occorre eliminare cibi troppo elaborati e troppo conditi, fritture, prodotti di rosticceria e di pasticceria, alcol.

Quanto detto non sostituisce il consiglio del Vs medico di fiducia.

#diuresi #bevandediuretiche #comefavorireladiuresi #acquaoligominerale #betulla #tarassaco #finocchio #teverde #orthosifon #equiseto #poliuria #oliguria #anuria #nicturia




lunedì 2 giugno 2014

L'importanza dello sport per la salute


Qualsiasi attività fisica, se praticata in modo continuo e corretto si trasforma in un mezzo di prevenzione per numerose malattie, perché:
  • migliora lo stato generale di salute e dà più vita agli anni, 
  • ritarda il deterioramento fisico e psichico dovuto all'invecchiamento e alla vita poco attiva. 

La stanchezza dell'uomo moderno è più spesso il frutto  di poco esercizio fisico che di affaticamento eccessivo. Alcuni per vincere la stanchezza mangiano di più, ma questo è sbagliato, perché si sovraccarica l'intestino, si toglie ossigeno al cervello e si induce sonnolenza, se il cibo è accompagnato dal consumo di  bevande alcoliche.  L'attività fisica consigliata è quella di tipo aerobico, ovvero qualsiasi sport di resistenza e di lunga durata (non di potenza). Perché? Perché in tal modo si forma poco acido lattico responsabile del senso di fatica, inoltre si induce il cuore ad aumentare la gittata cardiaca massima, obbiettivo questo che si realizza solo se vengono coinvolte le grandi masse muscolari. E' anche importante controllare la frequenza cardiaca che deve mantenersi nella fascia allenante non dannosa, cioè tra il 70% e l'85% di quella teorica. Solo così lo sport si può considerare una medicina, come diceva il Prof. Silvano Silvij (fondatore e direttore per molti anni dell'Istituto e Centro di Medicina dello Sport di Roma), il suo  pensiero racchiuso in questa sua considerazione: Dosaggi troppo bassi servono poco o a niente, dosaggi medi sono ottimali, dosaggi alti sono nocivi.
 L'attività fisica deve avere  una durata progressiva, inizialmente si praticherà per 20', poi si allungheranno i tempi,  fino a raggiungere un'ora e deve essere svolta almeno tre volte a settimana. Ogni volta che eseguiamo una sessione di attività fisica, dobbiamo farla precedere  da 15' di riscaldamento, insieme allo stretching e seguire da 10' di raffreddamento o defaticamento attivo, per evitare di assorbire l'acido lattico, prodotto con la fatica. Molte persone pensano di poter sostituire l'attività fisica con la ginnastica passiva, credendo che sia ugualmente efficace. Non è così! Una nota negativa occorre porre sulla ginnastica passiva o C.P.M. (Continuous Passive Motion), praticata tramite attrezzi ideati  nel 1940 dal Dr.Bernard H. Stauffer per la moglie ammalata di poliomielite. Oggi questi attrezzi, sebbene utili alla riabilitazione, non fanno altro che peggiorare i danni prodotti dalla vita sedentaria. Il Prof. A. Dal Monte, medico sportivo, ha dimostrato che questo tipo di ginnastica non produce nessun effetto allenante, cioè non modifica in senso positivo o negativo la capacità funzionale dell'apparato circolatorio. Per concludere, ricordiamo che i fisiologi raccomandano sempre un potenziamento dell'attività fisica, meglio ancora se si sceglie di  praticare l'attività sportiva che piace di più, indipendentemente dall'età, perché non è mai troppo tardi per cominciare!


domenica 1 giugno 2014

Le ciliegie


Le ciliegie con il loro colore rosso, la loro forma e il loro aspetto invitante, attirano grandi e piccini.
In commercio esistono diverse varietà di ciliegie:
  • ciliegie dalla polpa tenera e di gusto dolce, con colore rosso o rosso-nerastro,
  • ciliegie dalla polpa chiara e dura che richiedono maggiore masticazione,
al di là del loro aspetto, le loro caratteristiche cambiano
poco.
Il contenuto calorico delle ciliegie è di 38 kcal per 100 g; con 0,1 g di grassi, 9 g di zuccheri, 1 g di proteine e 1,3 g di fibra; contengono Potassio, Fosforo e Ferro, come minerali e Vit C e Vit A, come vitamine; inoltre, sono ricche di bioflavonoidi che contrastano l'azione dei radicali liberi. Grazie al loro contenuto di acqua che rappresenta circa il 70 % del loro peso, dissetano, se siamo disidratati. Proprio in virtù di queste caratteristiche: alto contenuto di acqua e di polifenoli, sotto forma di antocianine, il loro succo, è consigliato allo sportivo.
Quando si acquistano devono avere un aspetto brillante, essere prive di muffe ed ammaccature, con polpa soda e gambi verdi; vanno consumate in pochi giorni, conservate in frigorifero e sciacquate bene prima del consumo per eliminare la polvere e gli anticrittogamici.
Per i bambini che non mangiano la frutta, il problema si risolve con le ciliegie, mischiando a quest'ultime, private del nocciolo, pezzetti di mele e pere. Meglio evitare le ciliegie prima dei 2 anni di età, in quanto  nei più piccoli possono provocare delle scariche di diarrea. Al bambino vanno date in numero crescente, prima 4-5, poi di più, per un massimo di 20. Fino ai tre anni, è sempre meglio eliminare il nocciolo. Il nocciolo non va mai ingerito, in quanto racchiude sostanze tossiche; comunque, il corpo umano non è in grado di digerirlo; pertanto, se vi dovesse capitare, non vi preoccupate, perché, indigerito, sarà evacuato con le feci.

venerdì 30 maggio 2014

Dieta e sole- Seconda parte

Completiamo l'argomento degli alimenti da preferire nel periodo primaverile-estivo, quando ci esponiamo ai bagni di sole e per sfoggiare un’abbronzatura dorata e per ottenere un effetto antiaging?

Prima di entrare nel dettaglio delle sostanze che ci aiutano a raggiungere questi obbiettivi, è opportuno parlare della pelle che rappresenta la seconda maggiore superficie di contatto con l’ambiente esterno e distesa sviluppa una superficie di circa 2 m 2.  Lo so, vi leggo nel pensiero, vi state chiedendo: qual è la prima, in quanto più estesa, superficie di contatto con l’ambiente esterno? E’ l’intestino che riceve il cibo pronto per essere scomposto e assorbito in tutto o in parte durante il processo di  digestione. Quanto sviluppa su una superficie piana l’intestino? Una superficie di un campo da tennis!
Torniamo a parlare della pelle a grandi linee.
Lo strato più superficiale dell’epidermide è lo strato corneo che con il suo film idrolipidico rappresenta una barriera di difesa contro la disidratazione. In esso si distinguono:
·       una componente cellulare, rappresentata da cellule, chiamate corneociti,
·        una componente extracellulare, costituita da sostanze grasse e acqua a formare un cemento, una specie di barriera cutanea.
Segue il derma con cellule particolari chiamate fibroblasti che producono due proteine:
·       l’elastina che consente alla pelle di deformarsi, se sottoposta a tensioni meccaniche,
·        il collagene che conferisce resistenza.
Al di sotto del derma, il tessuto sottocutaneo o ipoderma nel quale si può accumulare il grasso all’interno di cellule chiamate adipociti che formano, così,  un pannicolo adiposo.

Per mantenere sana e giovane la pelle, dobbiamo ricorrere a particolari vitamine, minerali e antiossidanti, scendiamo in dettaglio.
Fare il pieno di Vit A, significa:
·       stimolare la proliferazione delle cellule epiteliali,
·       avviare i processi di riparazione in caso di eritemi solari e scottature,
·       consentire la produzione di melanina, un pigmento che protegge dai raggi UV.
La Vit A esiste in natura in due forme:
·       quella di origine animale, chiamata Retinolo
·       quella di origine vegetale, detta Beta-Carotene.
Le fonti:
·       il Retinolo lo troviamo nel fegato, nel rosso d’uovo, nel latte intero;
·       il Beta-Carotene è reperibile negli spinaci, carote, pomodori, melone, cavolo, mango, albicocche, ciliegie, prugne, papaia e zucca.

L’effetto anti-aging è legato strettamente alla presenza nella nostra dieta della Vit.B5 o Ac. Pantotenico che agisce evitando i cedimenti della pelle e la formazione di rughe. Non devono mancare: carne, pollo, salmone, latte, formaggi, lievito, pane integrale, pesce, banane, noci.

Per stimolare la produzione di collagene ed elastina e rendere la pelle elastica e giovane, ci aiuta la Vit.C o Ac.Ascorbico che troviamo in agrumi, fragole, kiwi, mirtilli, ribes, prezzemolo, peperoni.
A potenziare gli effetti della Vit C nella produzione di elastina, entra in gioco il Rame, un minerale, le cui fonti sono: le frattaglie, le noci, i legumi, i cereali integrali, il pesce e molluschi, ma anche la frutta secca.

Se vogliamo contrastare l’azione dei radicali liberi, prodotti da un’eccesiva esposizione solare, dobbiamo affidarci all’efficacia della Vit.E o Tocoferolo, inserendo nella nostra alimentazione gli oli vegetali, le noci, le mandorle, gli spinaci, le rape, i piselli, gli asparagi, l’avocado, il germe di grano, le uova e olio di fegato di merluzzo.

Un altro minerale importante è il Selenio. Il Selenio combatte i radicali liberi e si trova: nei cereali integrali, in particolare nella crusca e nel germe di grano; nei pesci, come il tonno; nei molluschi e crostacei, nei prodotti lattiero caseari; nelle carni, soprattutto fegato e rognone; ed infine, nei broccoli, funghi, cipolle e noci del Brasile.

Per favorire una membrana cellulare, fluida capace di eliminare senza problemi i radicali liberi, occorre l’acido linoleico dei pesci azzurri come il merluzzo, il salmone, le sarde ecc.

Per completare infine, l’azione antiossidante, aggiungiamo i flavonoidi dei frutti di bosco.

La Vit.B9 o Acido Folico è nel derma e nei capillari; i raggi UV tendono a distruggerla, pertanto è consigliabile ricorrere all’assunzione del latte, della carne, del germe di grano, delle noci e delle verdure come carote, asparagi, finocchi, spinaci, cavoli, lattuga, prezzemolo, cicoria, bevendo l’acqua di cottura.

Ed infine uno sguardo all’importanza di un altro minerale il  Potassio che aiuta ad evitare la disidratazione, pericolo questo, sempre dietro l’angolo, quando si sta esposti al sole.  Il Potassio è contenuto ad es. nella lattuga, nel sedano, nelle banane e nei pomodori.


Cosa mi rimane da dirvi? Se non augurarvi Buona estate!:))

domenica 25 maggio 2014

Dieta e Sole-Prima parte

Finalmente lestate è alle porte con le giornate piene di sole che allontanano il torpore invernale, la svogliatezza e ci caricano di grinta e vitalità! Non solo, il sole produce effetti benefici sul nostro stato di salute psico- fisico in quanto:
  • migliora il tono dellumore, essendo lantidepressivo per eccellenza;·
  • ci rende forti nei confronti della fatica e attenua il dolore;
  •  riduce la pressione e i livelli di colesterolo ematici;
  •  aumenta la resistenza alle infezioni e, per alcune malattie, come la psoriasi è la migliore terapia;·
  • a livello cutaneo attiva la produzione di vit. D che, a sua volta, favorisce lassorbimento intestinale del calcio e la sua fissazione a livello delle ossa;
  • infine il sole induce il desiderio di nuovi amori, perché stimola la produzione di alcuni ormoni della sfera sessuale.

Il sole è sempre stato adorato come divinità dai popoli del passato. Gli Egizi lo chiamavano RA e lo rappresentavano con la testa di un falco che sorreggeva un sole tra due ali. Per i Greci il sole era Elio che al mattino girava per il cielo con la sua quadriga, per poi andare a riposare ogni sera a Rodi. I romani identificavano il sole con Apollo che nellOlimpo era secondo solo a Zeus.
Il sole è una stella nana che emette radiazioni sotto forma di onde elettromagnetiche. Le radiazioni solari si distinguono in radiazioni ultraviolette e infrarosse, invisibili allocchio umano e, radiazioni visibili, quali il rosso di un tramonto o il rosa-arancio di unalba. Quando parliamo di infrarossi facciamo riferimento al calore che avvertiamo quando siamo esposti al sole in spiaggia; mentre quando parliamo di raggi ultravioletti, parliamo di quei raggi solari che riuscendo a superare la barriera dellozono atmosferico ed arrivare sulla superfice terrestre, ci consentono di abbronzarci. Questi raggi penetrano in profondità nella nostra pelle e stimolano i melanociti a produrre in gran quantità un pigmento chiamato melanina. La melanina ha lo scopo di difenderci dallaggressione degli stessi raggi. Quindi la melanina è il risultato di un meccanismo di difesa messo in atto dal nostro corpo.
Al mare o in montagna il sole sarà nostro amico se e solo se l esposizione sarà tutelata da alcuni accorgimenti. Troppo sole causa la comparsa di danni cutanei a medio termine, come l eritema e/o a lungo termine, come linvecchiamento cutaneo o photoaging, con la comparsa di rughe o dei tumori della pelle. Il primo giorno di esposizione solare non superiamo tempi più lunghi di 10, successivamente potremo esporci per ¾ dora al giorno o per soli 20, se il sole è intenso; indossando un cappello ed evitando le esposizioni tra le 12 e le 16, eluderemo il rischio dei colpi di sole. Occorrono anche occhiali omologati con lenti capaci di filtrare i raggi ultravioletti, per proteggere la retina e, infine, estremamente importante è luso di una crema abbronzante protettiva, fotostabile e resistente allacqua e al sudore, seguita a casa dalluso di una crema idratante doposole. Non tutti si abbronzano, dipende dal proprio fototipo. Il fototipo è definito dal colore della pelle, dei capelli e dalla predisposizione alla comparsa degli eritemi e dellabbronzatura. C’è chi non si abbronzerà mai come chi ha i capelli rossi e la carnagione lattea e chi invece acquisterà unabbronzatura molto scura, se ha i capelli neri e la carnagione olivastra. Oltre i fototipi più sensibili, i dermatologi raccomandano di proteggere:
  •  i bambini, con età inferiore ai tre anni con creme solari ad alta resistenza, una maglietta asciutta e gli occhiali;
  •  le donne in stato gravidico, in quanto laumento degli estrogeni in questo periodo, induce i melanociti a produrre più melanina con comparsa di macchie scure localizzate su zigomi, naso e fronte. Si parla di cloasma gravidico; ma, niente paura, queste macchie scompaiono a distanza di due-tre mesi dal parto;
  • gli anziani, perché hanno una pelle più sottile e i meccanismi di difesa sono minori.

Quale dieta consigliare al mare?
Una dieta semplice e frazionata in cinque pasti, ricca di acqua per impedire la disidratazione, il cui rischio è sempre dietro langolo. Occorre evitare:
  • salse e sughi troppo elaborati
  • le fritture;
  •  i prodotti di rosticceria;
  •  i cibi in scatola, ricchi di sale;
  •  gli affettati troppo grassi;
  • gli alcolici.

Il tutto per evitare di affaticare il fegato e danneggiare la pelle. Per ottenere una pelle sana e abbronzata occorre fare il pieno di vitamine e minerali della frutta e della verdura, ma anche della carne, del pesce, delle uova, conditi con oli vegetali. Così facendo labbronzatura ci renderà più affascinanti, più attraenti e la indosseremo orgogliosamente come un abito da sera di gran lusso!
N.B.: nel prossimo articolo scenderemo nei dettagli, specificando cosa mettere nel piatto per una dieta-tintarella ad effetto anti-aging.

  
  



mercoledì 21 maggio 2014

Salute: il suo significato

Il corpo dell'uomo è la conseguenza di milioni di anni di evoluzione, passata per la maggior parte in un ambiente diverso da quello attuale e utilizzando una dieta completamente differente. La nostra salute dipende dalla cura che prestiamo al nostro corpo e può essere misurata in tre modi:
  • Prestazioni fisiche e mentali;
  • Assenza di malattia;
  • Longevità.

Nel suo significato più profondo la salute non è semplicemente assenza di dolore o di ansia, ma consiste nella gioia di vivere per essere in grado di apprezzare ciò di cui un corpo sano necessita e i molteplici piaceri che il mondo ci offre.
Lo stato di salute non è una condizione statica, ma un viaggio infinito alla scoperta di se stessi e di livelli di energia sempre più nitidi. Nel 1948 l'O.M.S. definisce la salute come uno stato di completo benessere, fisico, mentale e sociale; non la semplice assenza di malattia o di infermità. Tale benessere psico-fisico può essere raggiunto con una nutrizione ideale e uno stile di vita adeguato.
Solo un'alimentazione sana potenzia lo stato di salute e consente al corpo umano di funzionare meglio.
Alla base di una corretta alimentazione c'è una dieta bilanciata, una dieta è una regola di vita e, come ogni regola di vita, impone delle precise norme comportamentali il cui risultato è proprio la salute.
Non esiste una dieta per tutti anche se esistono regole generali che valgono per ciascuno.
Perché? Perché ognuno di noi è unico. Ogni individuo nasce con una struttura biochimica particolare, simile a quella di altri individui, ma con esigenze nutrizionali diverse.
Difendere la nostra salute è un dovere che diventa piacere se ricorriamo alla tavola invece delle medicine.

I canottieri di Pierre-Auguste Renoir (1841-1919)

martedì 20 maggio 2014

L'alimentazione: un fattore che identifica l'individuo e stabilisce il suo grado di salute




L'alimentazione è uno dei fattori che più incidono sull'accrescimento, sullo sviluppo fisico e mentale, sul rendimento e sulla produttività degli individui. Estendendo, si può dire che, in definitiva, l'alimentazione determina lo sviluppo e il destino di ogni popolo.
Dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei, parafrasando, possiamo affermare che il cibo portato a tavola collega un individuo alla sua comunità, al suo popolo, alle sue tradizioni. Davanti ad una tavola imbandita, per identificarci, basta semplicemente mangiare o allontanare il piatto, se non facciamo parte di quella cultura alimentare.
Claude Levi- Strauss (antropologo francese 1908-2009) classificava il cibo in:
  • buono o cattivo da mangiare, riferendosi al cibo quale fonte di principi nutritivi che favoriscono o meno lo stato di salute; quindi, cibo che fa bene al corpo o cibo che fa male al corpo;
  • buono o cattivo da pensare, riferendosi al cibo appetibile o disgustoso, legato al sistema socio-culturale a cui quell'individuo appartiene; pertanto, si può provare ribrezzo al solo pensiero di nutrirsi di insetti o di carne di maiale.
Al di là del popolo a cui apparteniamo, dobbiamo portare sulle nostre tavole cibi sani, partendo dal presupposto che la nostra salute, può dipendere dalla nostra genetica, ma è fortemente influenzata dall'ambiente. Quell'equilibrio delicato segnato dall'ago della bilancia, può pendere verso la malattia o il benessere, sulla base delle nostre scelte alimentari!

lunedì 19 maggio 2014

Nasce il Blog Sono Italiano, perchè mangio...

Oggi 19 Maggio 2014 nasce il Blog Sono Italiano, perché mangio... a completamento del gruppo omonimo già presente su Face Book, dove conta dal suo avvio quasi 800 iscritti!
 Un benvenuto a tutti coloro che si affacceranno a questo blog, curato da me. Io sono  Maria Celeste Eusebi, Biologo Nutrizionista.  Il mio intento è far sì che mangiate seguendo i piatti della dieta Mediterranea cucinati direttamente dai membri del gruppo di FB, in questo modo cercheremo insieme di tutelare le tradizioni e i sapori, il gusto e i colori, l'armonia degli abbinamenti  e i principi della nostra alimentazione per esaltare la potenza racchiusa nella  nostra arte culinaria, nella nostra Mediterraneità, perché la nostra  Dieta Mediterranea è diventata patrimonio intangibile dell'Umanità.
In questo blog parleremo di corrette abitudini alimentari, dei gruppi alimentari, dell'importanza di uno stile di vita attivo, dell'alimentazione nelle diverse fasi della vita ovvero delle diverse esigenze alimentari al cambiare del momento fisiologico che si attraversa, della necessità di controllare l'apporto calorico per evitare condizioni di sovrappeso e/o di obesità o, al contrario, della necessità di evitare di cadere nella condizione di un'eccessiva magrezza.
Le nostre scelte alimentari condizionano il nostro stato di salute, determinando benessere o malattia.
L'alimentazione è una scelta cosciente e volontaria che identifica l'individuo, ponendolo in relazione con la sua comunità. Le nostre scelte alimentari non dipendono dalla nostra genetica, ma dal nostro gusto, dalla nostra cultura e dalle tradizioni del popolo a cui apparteniamo!
Per chi volesse iscriversi al gruppo omonimo di FB  per condividere i piaceri della buona tavola questo è l'indirizzo e la foto identificativa del gruppo:
https://www.facebook.com/groups/217822645078671/members/
N.B.:

  • Tutto ciò che è contenuto in questo Blog è coperto dal diritto d'autore, si vieta la pubblicazione dei contenuti, senza la mia autorizzazione. Si autorizza, invece, la condivisione che consente di risalire al Blog.
  • Ogni informazione nutrizionale contenuta in questo Blog come nei video pubblicati su You Tube, non sostituisce il vostro medico di fiducia.
  • Si vieta l'uso del Blog per fare polemiche, insultare e/o avere un comportamento indecoroso o pornografico.