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lunedì 30 giugno 2014

Tutti a tavola con gioia

L'obesità infantile è un problema dilagante in tutto il mondo con un andamento in continua crescita che sembra inarrestabile. Il rischio di diventare adulti-obesi è altissimo, ma ciò che preoccupa di più è sapere che la salute sarà gravemente compromessa così come l'aspettativa di vita.
Questo deve far riflettere ed indurre a cercare delle possibili soluzioni da adottare per i nostri figli all'interno della famiglia. Il problema è sia in-door, legato alla noncuranza di quello che mangiamo, di come lo mangiamo, di come  lo cuciniamo e quando lo consumiamo che, out- door, per l'abbondanza dei fast- food, in cui troppo spesso si servono junk food, ovvero cibo spazzatura.
Cosa dobbiamo fare? Semplice! Dobbiamo tornare ad occuparci della nostra famiglia, dei nostri figli, organizzando la nostra spesa e dedicando del tempo nella realizzazione di piatti nutrienti, semplici e sani.
Il nostro slogan sarà: Tutti a tavola con gioia!
Tutti coloro che vorranno partecipare, si devono impegnare a seguire delle semplici regole, per il bene dei nostri pargoli e per ridurre la spesa sanitaria futura che si prevede altissima e peserà sulle nostre tasche, come già accade, se il trend dell'obesità non si ridurrà.
L'alimentazione del bambino gode dell'attenzione materna fino allo svezzamento, dopo diventa terra di nessuno e troppo spesso il cibo è usato dalla mamma per rispondere ad ogni esigenza manifestata dal bambino. Offrendo cibo a qualsiasi ora del giorno, nel bambino si altera  il ritmo della fame-sazietà  che non sarà più riconoscibile e, come conseguenza, si genera fame continua. Dall'altro lato, se si usano cibi a basso costo, ricchi di grassi, essendo più palatabili, saranno richiesti con maggiore insistenza, generando dipendenza. Il gusto alimentare si forma nel corso del primo decennio di vita, poi sarà difficilmente modificabile. Ecco perché  la mamma deve tornare a cucinare, perché cucinando, regala amore e salute. Coinvolgere il bambino nella realizzazione di quello che tutta la famiglia mangerà, porterà il bambino a formulare delle domande e a capire, grazie alle nostre risposte, l'importanza di ogni cibo. I bambini  ci osservano, ci imitano, noi adulti siamo il loro esempio e se non mangiamo la frutta o la verdura o qualsiasi altro alimento, anche loro non lo mangeranno! Torniamo ad usare pentole e fornelli, afferma Maya Adam della Stanford School of Medicine, riduciamo il consumo dei cibi elaborati e trasformati, ovvero di quelli industriali. Le industrie mirano al proprio profitto e producono cibi che per durare più a lungo, vengono svuotati dei nutrienti, impoveriti, per renderli meno aggredibili da parte di funghi o batteri; alla fine di questo processo, quello che si era tolto si aggiunge sotto altra forma, ma non si tratterà più dello stesso cibo! Occhio all'etichetta, dunque, quando leggiamo più di 10 componenti nel prodotto che stiamo per acquistare, riflettiamo e decidiamo di lasciarlo lì dove lo abbiamo trovato, torniamo a casa e prepariamo noi quello che avremmo voluto acquistare.

Spesso a tavola il bambino rifiuta il cibo che gli proponiamo e la tavola diventa il ring di un combattimento tra il bambino che si ostina a non mangiare e il genitore che insiste. Da questo mach, il genitore ne esce sconfitto, proponendo al bambino ciò che gli piace, pur di vederlo mangiare. Per evitare tutto questo, sempre Maya Adam suggerisce di rendere il bambino partecipe, di portarlo a fare la spesa al mercato, di coinvolgerlo nella scelta delle verdure che in cucina prepareremo insieme; ma non solo, in balcone o in terrazza, consiglia di coltivare erbe aromatiche o prodotti dell'orto e affidare a loro la cura di queste piantine. Sarà senz'altro un successo il momento in cui si mangeranno le minestre addizionate delle erbe aromatiche o le insalate di pomodori, raccolti da loro stessi, dopo che nel tempo ne hanno seguito il processo di maturazione, andando a controllare il colore che dal verde è virato al rosso, direttamente dalla pianta. A tavola non guardiamo la tv e occupiamoci della nostra famiglia; è importante anche avviare delle conversazioni, esprimere i nostri problemi e farci suggerire dai più piccoli i possibili rimedi, per creare in loro uno spirito critico che li aiuterà a crescere. Ricordiamo che la tavola consente di acquisire delle abitudini sane, in quanto prevale l'unità familiare che protegge i nostri figli da dipendenze future quali alcol, droghe, fumo ecc.



L'immagine è presa dal web, in caso di diritto d'autore, sarà subito rimossa.

lunedì 23 giugno 2014

Quali bevande e quali cibi scegliere per favorire la diuresi

bevande diuretiche
Bevanda diuretica- Foto Eusebi
  La diuresi è un processo fisiologico che avviene a livello renale e consiste nella formazione delle urine. In condizioni  normali, una persona sana produce urine nella quantità variabile da 1.000  a 2.000 ml nelle 24 h. Questo volume urinario, in caso di patologia può variare e si parlerà di :
  • poliuria, quando la quantità delle urine escrete nelle 24 h raggiunge un volume consistente ed arriva a 2.000-2.500 ml. Una tale produzione si ha in caso di diabete e rappresenta un campanello d'allarme nelle fasi iniziali di questa malattia. Quando compare questo sintomo conviene rivolgersi al  proprio medico di fiducia per gli approfondimenti del caso.
  • oliguria, quando la diuresi scende  al di sotto o al massimo è pari a 500 ml nell'arco delle 24 h. Tipica ad es. delle malattie che compromettono la funzionalità renale, o in caso di disidratazione legata ad una patologia gastrointestinale con diarrea, o in caso di perdite ematiche consistenti.
  • anuria, quando le urine prodotte sono intorno a 100 ml /24 h o meno, in tal caso i reni sono gravemente malati o ostruiti dalla presenza di calcoli.
  • nicturia, quando lo stimolo alla minzione si realizza di notte. Tipica in caso di patologie cardiache che nel corso della notte, con la posizione supina, favoriscono il riassorbimento degli edemi, o legata ad affezioni vescicali o prostatiche che inducono minzione frequente.
  Ricordiamo che la formazione degli edemi, accumuli di liquidi negli spazi extra cellulari, non si realizza solo in condizione di patologie quali insufficienza cardiaca, renale o epatica, ma anche in caso di obesità o sovrappeso.
Quali le indicazioni generiche da seguire per favorire la diuresi? 
Bere tanta acqua oligominerale a basso contenuto di Sodio, accompagnata da cibi ricchi a loro volta di acqua e di Potassio. Molto spesso è l'eccessivo introito di Sodio contenuto in cibi di preparazione industriale, accompagnato da un eccessivo uso di sale da cucina, come condimento aggiunto alle nostre pietanze, senza un ottimale apporto di Potassio, per mancanza di consumo di frutta e verdura, a favorire la ritenzione idrica. A quanti di Voi è capitato di perdere liquidi all'inizio di una dieta bilanciata? Il professionista, infatti, nell'elaborazione della dieta, si sofferma sulla valutazione del rapporto Sodio/Potassio, affinché sia a vantaggio del secondo e, sempre, vi consiglia di bere, di limitare o eliminare, a seconda dei casi, il sale da cucina e di muovervi. Certo, perché anche il movimento è fondamentale per favorire la diuresi!
  Accanto all'acqua per migliorare la diuresi, si possono consumare tisane a base di caffeina, come il tè verde,  o a base di erbe come il Tarassaco, l'Ortica, l'Orthosiphon, la Betulla, l'Equiseto ecc. L'azione diuretica di queste erbe è legata, oltre alla presenza di sali minerali e vitamine anche a principi attivi quali i polifenoli, sostanze organiche naturali ad azione antiossidante, come: 
  • i fenoli semplici, come l'acido caffeico, 
  • i tannini,  
  • i flavonoidi.
Via libera anche ai prodotti dell'orto, quali: lattuga, carciofi, cipolle, cetrioli, finocchi, asparagi, cicoria, sedano, carote, zucca, spinaci, radicchio rosso, biete, broccoli, cavoli; alla frutta come l'ananas, le mele, il cocomero, l'uva senza semi, le albicocche, le ciliege, le fragole, il melone, il pompelmo, senza dimenticare di condire le nostre insalate con il limone dalle molteplici proprietà benefiche.
Es. di tisana diuretica:
  • Tarassaco, radice
  • Betulla, foglie
  • Finocchio amaro frutto
  • Orthosifon, foglie
  • Equiseto, pianta
Porre 5 g di questo mix di erbe in 130 ml di acqua calda, lasciare in infusione per 10' e quindi filtrare.
Chiaramente occorre eliminare cibi troppo elaborati e troppo conditi, fritture, prodotti di rosticceria e di pasticceria, alcol.

Quanto detto non sostituisce il consiglio del Vs medico di fiducia.

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lunedì 2 giugno 2014

L'importanza dello sport per la salute


Qualsiasi attività fisica, se praticata in modo continuo e corretto si trasforma in un mezzo di prevenzione per numerose malattie, perché:
  • migliora lo stato generale di salute e dà più vita agli anni, 
  • ritarda il deterioramento fisico e psichico dovuto all'invecchiamento e alla vita poco attiva. 

La stanchezza dell'uomo moderno è più spesso il frutto  di poco esercizio fisico che di affaticamento eccessivo. Alcuni per vincere la stanchezza mangiano di più, ma questo è sbagliato, perché si sovraccarica l'intestino, si toglie ossigeno al cervello e si induce sonnolenza, se il cibo è accompagnato dal consumo di  bevande alcoliche.  L'attività fisica consigliata è quella di tipo aerobico, ovvero qualsiasi sport di resistenza e di lunga durata (non di potenza). Perché? Perché in tal modo si forma poco acido lattico responsabile del senso di fatica, inoltre si induce il cuore ad aumentare la gittata cardiaca massima, obbiettivo questo che si realizza solo se vengono coinvolte le grandi masse muscolari. E' anche importante controllare la frequenza cardiaca che deve mantenersi nella fascia allenante non dannosa, cioè tra il 70% e l'85% di quella teorica. Solo così lo sport si può considerare una medicina, come diceva il Prof. Silvano Silvij (fondatore e direttore per molti anni dell'Istituto e Centro di Medicina dello Sport di Roma), il suo  pensiero racchiuso in questa sua considerazione: Dosaggi troppo bassi servono poco o a niente, dosaggi medi sono ottimali, dosaggi alti sono nocivi.
 L'attività fisica deve avere  una durata progressiva, inizialmente si praticherà per 20', poi si allungheranno i tempi,  fino a raggiungere un'ora e deve essere svolta almeno tre volte a settimana. Ogni volta che eseguiamo una sessione di attività fisica, dobbiamo farla precedere  da 15' di riscaldamento, insieme allo stretching e seguire da 10' di raffreddamento o defaticamento attivo, per evitare di assorbire l'acido lattico, prodotto con la fatica. Molte persone pensano di poter sostituire l'attività fisica con la ginnastica passiva, credendo che sia ugualmente efficace. Non è così! Una nota negativa occorre porre sulla ginnastica passiva o C.P.M. (Continuous Passive Motion), praticata tramite attrezzi ideati  nel 1940 dal Dr.Bernard H. Stauffer per la moglie ammalata di poliomielite. Oggi questi attrezzi, sebbene utili alla riabilitazione, non fanno altro che peggiorare i danni prodotti dalla vita sedentaria. Il Prof. A. Dal Monte, medico sportivo, ha dimostrato che questo tipo di ginnastica non produce nessun effetto allenante, cioè non modifica in senso positivo o negativo la capacità funzionale dell'apparato circolatorio. Per concludere, ricordiamo che i fisiologi raccomandano sempre un potenziamento dell'attività fisica, meglio ancora se si sceglie di  praticare l'attività sportiva che piace di più, indipendentemente dall'età, perché non è mai troppo tardi per cominciare!


domenica 1 giugno 2014

Le ciliegie


Le ciliegie con il loro colore rosso, la loro forma e il loro aspetto invitante, attirano grandi e piccini.
In commercio esistono diverse varietà di ciliegie:
  • ciliegie dalla polpa tenera e di gusto dolce, con colore rosso o rosso-nerastro,
  • ciliegie dalla polpa chiara e dura che richiedono maggiore masticazione,
al di là del loro aspetto, le loro caratteristiche cambiano
poco.
Il contenuto calorico delle ciliegie è di 38 kcal per 100 g; con 0,1 g di grassi, 9 g di zuccheri, 1 g di proteine e 1,3 g di fibra; contengono Potassio, Fosforo e Ferro, come minerali e Vit C e Vit A, come vitamine; inoltre, sono ricche di bioflavonoidi che contrastano l'azione dei radicali liberi. Grazie al loro contenuto di acqua che rappresenta circa il 70 % del loro peso, dissetano, se siamo disidratati. Proprio in virtù di queste caratteristiche: alto contenuto di acqua e di polifenoli, sotto forma di antocianine, il loro succo, è consigliato allo sportivo.
Quando si acquistano devono avere un aspetto brillante, essere prive di muffe ed ammaccature, con polpa soda e gambi verdi; vanno consumate in pochi giorni, conservate in frigorifero e sciacquate bene prima del consumo per eliminare la polvere e gli anticrittogamici.
Per i bambini che non mangiano la frutta, il problema si risolve con le ciliegie, mischiando a quest'ultime, private del nocciolo, pezzetti di mele e pere. Meglio evitare le ciliegie prima dei 2 anni di età, in quanto  nei più piccoli possono provocare delle scariche di diarrea. Al bambino vanno date in numero crescente, prima 4-5, poi di più, per un massimo di 20. Fino ai tre anni, è sempre meglio eliminare il nocciolo. Il nocciolo non va mai ingerito, in quanto racchiude sostanze tossiche; comunque, il corpo umano non è in grado di digerirlo; pertanto, se vi dovesse capitare, non vi preoccupate, perché, indigerito, sarà evacuato con le feci.