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giovedì 29 marzo 2018

Rimedi contro la stipsi in gravidanza



  Durante la gravidanza si produce più progesterone, un ormone che riduce la motilità intestinale con conseguente stipsi. Il problema persiste anche quando gli ormoni si sono stabilizzati e verso la fine sono legati all'ingombro dell'utero che comprime l'intestino e riduce lo spazio a disposizione per il passaggio delle feci. Ogni tipo di lassativo deve essere evitato o assunto sotto controllo medico, perché possono causare peristalsi tali da indurre contrazioni uterine, anche durante l'allattamento conviene evitarle, in quanto i prodotti presenti nei lassativi passano nel latte e sono assunti così dal neonato. Se la donna soffre di emorroidi, queste possono infiammarsi e peggiorare con il parto e l'uso di bioflavonoidi, utile per trattarle, non va intrapreso in questo periodo, perché potrebbero aversi effetti mutageni sul feto.
  Cosa fare pertanto? Occorre cercare di applicare dei comportamenti salutari ed utili a combattere la stipsi:

  • al mattino è consigliato bere 1 - 2 bicchieri di acqua tiepida con la spremuta di mezzo limone oppure 
  • la sera mettete a bagno 30 g prugne secche (5g è il peso all'incirca di una prugna secca, pertanto saranno 5 - 6) e mangiatele al mattino oltre a bere la loro acqua, sempre tiepida
  • ogni giorno mangiate 2 kiwi o delle mele cotte con la buccia, la cottura favorisce la formazione di uno zucchero dal potere lassativo: il mannitolo
  • potete usare della fibra di psyllium che trattenendo l'acqua, consente la formazione di feci morbide
  • preferite i cibi integrali
  • non vi scordate di bere per idratare le feci
  • mangiate legumi dalle fibre utili per risolvere il problema
  • consumate primi piatti piuttosto brodosi
  • fate del movimento che aiuta la peristalsi dell'intestino, magari, se il periodo della vostra gravidanza comprende l'estate, camminate nell'acqua di mare  che contiene sostanze antinfiammatorie che ridurranno anche i tipici gonfiori degli arti inferiori.
Quanto indicato è per fini divulgativi e non sostituisce i consigli del proprio medico. 
Fonte: C. Vestita Sani in forma ad ogni età, nutrirsi nel modo giusto in ogni fase della vita BUR Rizzoli 2017
Foto: https://pixabay.com/it/incinta-madre-gravidanza-2763931/


mercoledì 28 marzo 2018

Da Spazio Nutrizione, Milano

  

  La scorsa settima  c'è stata la nona edizione di Spazio Nutrizione a Milano, un importante evento al quale partecipano tutte le figure che si occupano della corretta alimentazione. 
  Il prof. Michele Carruba ha inaugurato l’evento con un’interessante tavola rotonda. " Il problema di oggi" -  ha sottolineato il professore - "è la mancanza di cultura tra i consumatori e tutti gli addetti del settore hanno il dovere di divulgarla, troppe le fake news! 15 milioni di italiani cercano notizie sul web e 9 milioni sono vittime di queste notizie false! Per cui per impostare una dieta affidatevi solo ai professionisti della salute! Diffidate delle diete che portano il nome della persona che le divulga e, ancora, di quelle che vi prendono in giro in quanto prive di fondamento scientifico e che, spesso, vi fanno dimagrire creando una situazione di tossicità! Occorre sempre mangiare con razionalità, questo è il principio base!"
  La  seconda giornata del congresso è stata introdotta  dal giornalista Luciano Onder, anche lui si è soffermato sulle false credenze, sulle menzogne, sui miraggi alimentari di cui siamo vittime: "Oggi si diffondono repentinamente formule magiche proposte da guru a cui crediamo più che allo scienziato, come difenderci? È difficile cambiare le tendenze, l’unica soluzione è dare la corretta informazione, per correggere l’ignoranza, solo la conoscenza può essere la soluzione vincente!".
  Per cui prima di intraprendere qualsiasi dieta o prima di dare per certo ciò che si legge sul web, state ben attenti a non cadere in qualche trappola costruita con grande abilità da qualche furbetto che vuole abusare della vostra ingenuità!

domenica 18 marzo 2018

Tisana di gambi di ciliege per drenare e depurare


  Prunus avium L. è il grande albero di ciliegio, detto ciliegio degli uccelli, originario dell'Asia, ma oggi coltivato anche in Europa ad eccezione delle nazioni nordiche. In Giappone il suo fiore simboleggia la fragilità e la bellezza della vita e serve a ricordare che la vita può essere di una meraviglia quasi eccessiva ma anche tragicamente breve, secondo Homaro Cantu.
  I frutti sono a basso contenuto calorico e ricchi di vitamine, ferro, calcio, potassio ed oligoelementi quali lo zinco ed il cobalto, oltre a contenere antiossidanti come le antocianine. 
  I loro piccioli hanno proprietà antinfiammatorie, mineralizzanti, depurative, diuretiche e leggermente lassative, perché sono ricchi di: 
  • minerali, magnesio e potassio
  • mucillagini, fibre capaci di trattenere l'acqua
  • tannini e fenoli.
  Le tisane preparate con i piccioli delle ciliege sono efficaci, quindi, per contrastare la ritenzione idrica, la stitichezza e le infezioni urinarie come le cistiti e le uretriti. Utili  per prevenire la formazione di calcoli renali dovuti alla gotta, perché con i liquidi viene eliminato anche l'acido urico. 
  I peduncoli t.t. (taglio tisana) si trovano nelle erboristerie e nelle farmacie. Preparare una tisana è semplice: in un litro di acqua bollente lasciate in infusione per trenta minuti 20 g di peduncoli insieme con 1 g di frutti di anice, filtrate e bevetela  durante il giorno lontano dai pasti. 

Fonte: F. Firenzuoli, F. Epifani, V. Severi - Dimagrire... con le erbe Edizioni LSWR, Milano 2016
http://www.sabrinamiso.com/sakura-arte-letteratura-giapponese/

mercoledì 14 marzo 2018

Osteoporosi


 L'osteoporosi di tipo I,  si manifesta in postmenopausa, dopo 15 anni dalla cessazione delle mestruazioni, quella senile di tipo II è tipica della terza età; superati i 60 anni il rischio di fratture raddoppia. In tale periodo l'assorbimento del calcio si riduce del 50 % rispetto all'età fertile, anche la produzione di vit D diminuisce, per cui il fabbisogno di questo minerale, da assumere con gli alimenti, aumenta. L'assunzione raccomandata per  la popolazione (PRI) è 1200 mg/die e va integrata con la Vit D per ottenere dei risultati efficaci.
  Per prevenire le fratture occorre:
  • ridurre o azzerare la massa ossea, con la prevenzione primaria;
  • rafforzare le ossa, riducendo la demineralizzazione con la prevenzione secondaria
  • eliminare le eventuali cause di cadute che portano all'invalidità, con la prevenzione terziaria.
  I primi due obiettivi si raggiungono ponendo l'attenzione sulle fonti di calcio esogeno per evitare la rimozione di quello depositato nelle ossa.
  Una fonte importante del minerale è rappresentata dalle acque bicarbonato calciche medio - minerali, povere di sodio, perché il sodio favorisce la perdita del calcio con le urine. Anche un eccessivo apporto di carne rossa ha questa conseguenza, aumentando il rischio di fratture. Gli alimenti vegetali particolarmente indicati sono la soia e i suoi derivati, per il loro contenuto di fitoestrogeni che proteggono dalla perdita di massa ossea, mentre i cereali integrali sono ricchi di calcio e di ferro; l'ostacolo può essere rappresentato dalla presenza di fitati ed ossalati che limitano il suo assorbimento.
  Può essere utile eliminare il fumo di sigaretta, le fritture, ridurre il consumo di caffè,  limitare il consumo dell'alcool e dei dolci, preferendo quelli poco elaborati, possibilmente alla frutta e confezionati con farine integrali. Per dolcificare usare il miele o lo zucchero integrale, come condimento meglio l'olio EVO o di mais o di soia o di semi di girasole, evitando quelli di palma e di cocco.
  L'attività fisica è fondamentale nelle donne in postmenopausa. Bastano 30' di esercizio fisico moderato al giorno per raggiungere un'età ossea anche di 15 - 20 anni più giovane. Inoltre essa assicura maggiore agilità ed equilibrio posturale. Nelle persone allettate si deve ricorrere alla fisioterapia, affinché siano sollecitati tutti i muscoli e le porzioni scheletriche più a rischio di frattura.

Fonte: V. e L.Giambanco, Menopausa ed Osteoporosi - Il calcio e le donne, Editeam Edizioni s.a.s. 2003

domenica 11 marzo 2018

Il movimento, strumento salvavita per il diabetico


  Il Diabete Mellito è una patologia metabolica che si manifesta quando l'organismo non è in grado di mantenere costante il valore della glicemia nel sangue attraverso l'azione dell'ormone insulina, per cui si manifesta una condizione di iperglicemia. Esistono tre forme diverse di diabete:

  1. Diabete mellito di tipo 1 quando le isole del Langerhans della ghiandola esocrina sono distrutte e, pertanto, l'insulina non prodotta deve essere fornita dall'esterno
  2. Diabete mellito di tipo 2 quando l'insulina o è prodotta in quantità insufficiente a ripristinare l'euglicemia o la sua azione è inefficace a causa di una resistenza dei tessuti 
  3. Diabete gestazionale legato a squilibri ormonali di questa situazione; in genere rientra alla fine della gravidanza.
Per favorire un miglior controllo glicemico la persona affetta da diabete trae beneficio dall'introduzione del movimento.   
  L'attività fisica  diventa quasi un salvavita, per questo motivo la rivista mensile Diabetes Care proposta dall'American Diabetes Association ha pubblicato nel  2017 le linee guida che regolano l'attività fisica consigliata per il paziente diabetico, sottolineando che nel 60 % dei casi tale malattia può essere anche prevenuta, se ogni 30' di tempo speso stando seduti si alternano 3' di ginnastica.
  Altri vantaggi dell'attività fisica sono:
  • mantenimento del peso
  • riduzione del rischio cardiovascolare


Fonte e foto: Muoviti, muoviti, non ti fermare - n. 46 Rivista Modus Gennaio - Marzo 2017 - Roche Diabetes Care Italy S.p.A.

sabato 10 marzo 2018

Considerazioni sul 4° Congresso SIO Nutrizione, Obesità e Cancro


Oggi si è concluso a Bari il 4° congresso regionale SIO: Nutrizione, Obesità e Cancro. Complimenti per l’organizzazione al comitato scientifico costituito dal Prof. Giovanni De Pergola, dal Prof. Franco Sivestris e dalla Dott. Margherita Caroli. 
  Presenti relatori illustri che hanno messo in evidenza come il grasso dell'obesità, producendo citochine infiammatorie e nutrendo con i trigliceridi le cellule cancerose, ne consentano non solo la sopravvivenza e la proliferazione, ma anche la migrazione in altri organi attraverso le metastasi. 
  Più è elevato l' ICM (Indice di Massa Corporea), più aumenta il rischio di sviluppare un cancro, soprattutto dai 60 anni in poi, quando tale incidenza cresce già di per se’! Si riduce anche la capacità di modulare il sistema immunitario che rimane inerte ed inefficace a combattere questa grave patologia. Anche i farmaci hanno meno effetti, per cui la prognosi peggiora ed il rischio di morire aumenta.      
  La dieta Mediterranea protegge dalle neoplasie, perché combatte i ROS (radicali liberi) con gli antiossidanti contenuti nei suoi cibi tipici; ma esiste anche un paradosso, perché l’incidenza dell’obesità è maggiore proprio nei paesi del bacino del Mediterraneo. Perché? A causa di un abuso di junk food, della mancanza di movimento e dell' innalzamento delle temperature all’interno delle abitazioni. In inverno occorrerebbe vivere a 19 gradi C, indossando una maglietta a maniche corte!   
  Anche il microbiota è coinvolto sia nella comparsa dei tumori che nel determinare il nostro stato di salute: fisica e mentale! La sua variazione di composizione varia in base alla dieta, ma anche in base allo stress. 
  Il Prof. Saverio Cinti ha sottolineato che il tessuto adiposo è un organo in grado di liberare fattori che inducono l'infiammazione, la neoangiogenesi e la proliferazione cellulare. Tutte queste condizioni facilitano l'insorgenza delle neoplasie. Inoltre ha messo in evidenza che i fenomeni di transdifferenziazione del tessuto adiposo Bianco in Bruno non sempre hanno un effetto positivo, come nel caso delle persone affette da tumori in cui gli acidi grassi costituiscono l'unica fonte di energia del muscolo che entra in una condizione di ipossia  che facilita la perdita di massa magra con la tipica cachessia neoplastica. 
  Il Prof. Luca Scalfi ha parlato della sarcopenia dell'anziano, più frequente dopo i 60 -70 anni. In caso di comparsa di tumori questa riduzione di massa magra peggiora la prognosi aumentando il rischio di decesso, le problematiche post intervento chirurgico e favorisce l'incremento della tossicità della chemioterapia.
  Il Prof. Roberto Vettor ha precisato che tanto più dura la condizione di obesità in un individuo, tanto più aumenta l'incidenza di contrarre un cancro particolarmente aggressivo. Il Prof. Ferruccio Santini ha puntualizzato che il cancro si manifesta più facilmente nelle donne obese in post menopausa. Entrambi gli oratori hanno specificato che il calo ponderale riduce il rischio di sviluppare neoplasie.
  Il Dott Domenico Meleleo ha sostenuto la validità dell'attività fisica come mezzo per prevenire i tumori.
  Il Prof. Giovanni De Pergola si è soffermato sull'efficacia delle diete chetogeniche per perdere la massa grassa e mantenere la potenza muscolare. Esse sono in grado di combattere l'infiammazione, i processi di aterogenesi e le convulsioni. 
  Il congresso si è poi concluso con le relazioni del team dei Biologi del Prof. De Pergola, che hanno illustrato come l'alimentazione possa evitare la comparsa del Diabete Mellito di tipo 2, ridurre la pressione arteriosa e prevenire il cancro o essere un supporto importante nel paziente oncologico. Non meno importante la relazione sull'alimento latte, preso ingiustamente di mira su internet come alimento inadatto per l'alimentazione umana, ma oggi si è dimostrato come possa essere capace, insieme ai suoi derivati, di sostenere la condizione di salute. 

lunedì 5 marzo 2018

Non solo questione di "dieta ed esercizio fisico"


  Un eccesso di apporto calorico alimentare, accompagnato da una riduzione dell'attività fisica, in modo semplicistico ed indiscutibile spiega perché le persone aumentano di peso. In realtà la sovralimentazione e l'inattività sono un sintomo e non una causa dell'attuale dilagare del sovrappeso e dell'obesità; per cui un rimedio per dimagrire basato sulla dieta e esercizio non porta a risultati duraturi nel tempo. 
  Le cause dell'obesità sono multifattoriali e comprendono fattori: genetici, ambientali, psicosociali, riproduttivi e chimici; cause dipese dalla temperatura dell'ambiente in cui si vive o da elementi del sistema che alterano l'equilibrio dei nostri ormoni, dall'abuso di farmaci, da infezioni batteriche, da alterazioni del sonno, da modifiche del microbiota intestinale (nuovo modo di definire la flora batterica intestinale), dall'epoca gestazionale e dal successivo periodo dello svezzamento, ovvero i primi 1000 giorni di vita fondamentali per spiegare i problemi di salute nell'adulto come la comparsa del diabete o un infarto.